Questa categoria di farmaci agisce bloccando la fosfodiesterasi-5, l’enzima che promuove la trasformazione del GMPc in GMP. L’aumento del GMPc intracellulare (mediatore degli effetti dell’ossido nitrico) causa acutamente vasodilatazione e cronicamente un effetto antiproliferativo sulle cellule muscolari lisce.
Sildenafil
Un recente studio controllato (SUPER-1)[i] ha dimostrato la sua efficacia nel trattamento di pazienti con IAP idiopatica, associata a malattie del connettivo e cardiopatie congenite, in II-IV classe NYHA. Nel corso dello studio durato 16 settimane, si è assistito ad un miglioramento emodinamico, della clinica e della tolleranza allo sforzo. Anche i risultati a lungo termine suggeriscono un miglioramento della sopravvivenza rispetto a quella attesa. Il farmaco è risultato molto ben tollerato senza effetti avversi maggiori.
Alcuni lavori suggeriscono un effetto favorevole nelle forme di IP secondaria a pneumopatie[ii] e nelle forme tromboemboliche croniche distali.[iii]
Il farmaco è stato approvato in Italia per il trattamento della IAP in II-III classe NYHA, al dosaggio di 20 mg tre volte al giorno, che rappresenta il dosaggio più basso utilizzato nello studio SUPER-1 in grado di dare un beneficio significativo in termini di tolleranza allo sforzo, nonostante gli effetti emodinamici maggiori ed i risultati dello studio di estensione a lungo termine si sono ottenuti con il dosaggio di 80 mg tre volte al giorno. L’efficacia è stata dimostrata nelle forme idiopatiche e associate a connettivopatie.
Tadalafil
Il tadalafil è stato approvato in base ai risultati dello studio PHIRST,[iv] della durata di 16 settimane, condotto su pazienti con IAP trattatati con tadalafil al dosaggio di 5, 10, 20 o 40 mg una volta al giorno (il 53% dei soggetti arruolati era già in trattamento con bosentan); in questo studio il farmaco si è dimostrato in grado di migliorare la capacità di esercizio, la qualità della vita e i parametri emodinamici, oltre che di aumentare il tempo al peggioramento clinico al dosaggio di 40 mg/die. I dati riportati dall’estenzione in aperto del PHIRST suggeriscono inoltre che il miglioramento nella distanza percorsa al test della marcia si mantiene a lungo termine. Tadalafil è stato recentemente approvato in Italia per il trattamento dei pazienti con IAP in II-III classe funzionale NYHA al dosaggio di 40 mg una volta al giorno; l’efficacia è stata dimostrata nelle forme idiopatica e associata a connettivopatie.
[i] Galiè N, Ghofrani HA, Torbicki A, et al. Sildenafil citrate therapy for pulmonary arterial hypertension. N Engl J Med 2005; 353:2148–2157.
[ii] Ghofrani HA, Wiedemann R, Rose F, Schermuly RT, Olschewski H, Weissmann N, Gunther A, Walmrath D, Seeger W, Grimminger F. Sildenafil for treatment of lung fibrosis and pulmonary hypertension: a randomised controlled trial. Lancet 2002;360:895-900.
[iii] Reichenberger F, Voswinckel R, Enke B, Rutsch M, El Fechtali E, Schmehl T, Olschewski H, Schermuly R, Weissmann N, Ghofrani HA, Grimminger F, Mayer E, Seeger W. Long-term treatment with sildenafil in chronic thromboembolic pulmonary hypertension. Eur Respir J. 2007;30:922-7.
[iv] Galiè N, Brundage BH, Ghofrani HA, et al. Tadalafil therapy for pulmonary arterial hypertension. Circulation 2009;119:2894-2903.